Edson

La mia vita al San Michele Arcangelo. La mia vita nella Comunità San Michele Arcangelo si basava su un intenso apprendimento per la mia crescita personale e professionale.

All’inizio non mi piaceva il fatto di essere lontano dalla mia famiglia, ma non mi ci è voluto molto tempo per abituarmi. Ho vissuto con mia nonna e sei fratelli, tra ragazze e ragazzi, in una casa semplice e umile, la nonna faceva del suo meglio per darci tutto quello che poteva.

Quando arrivai al San Michele, avevo circa 7 anni senza conoscere nessuno, la prima persona che venne da me fu il signor Marco Roberto, un ragazzo con i capelli lunghi (pensavo fosse Gesù).

Abbiamo preso un caffè con lui e altri ragazzi che erano già lì, subito dopo siamo andati a visitare quella grande scuola e casa. Nel corso dei giorni sucessivi ho avuto il piacere di conoscere alcune persone che lavoravano lì. Erano gli educatori, che ci hanno accompagnato in tutto il percorso. Qualche tempo dopo ho incontrato tre “angeli” che hanno segnato la mia vita, la mia storia al “San Michele”. L’educatrice Edriana è la persona che mi ha insegnato a leggere, Marlon ai miei tempi era uno studente proprio come me e che è diventato mio fratello maggiore, e per quel poco che parlo della lingua italiana devo ringraziare lui e Michela l’educatrice che è sempre stata presente come madre del cuore per me.

Anche oggi tengo contatti con tutti loro. Qualche tempo dopo ho avuto l’opportunità di seguire alcuni corsi professionali all’interno della Comunità (panettiere, aiutante in cucina e aiutante dentista) che mi hanno aiutato molto a capire come sarebbe stata la mia vita da “adulto” (poiché ero molto giovane) dandomi un’idea di cosa e chi avrei trovato. Poi, più grande, ho iniziato a partecipare all’orchestra di violini che è ora la famosa e conosciuta “Orchestra dei piccoli di San Michele” con il direttore Luiz Otavio che non potrei mai dimenticare di nominare. Ho potuto suonare in molti saggi e concerti dentro e fuori la Scuola, è stato proprio in questo periodo che è cresciuto in me il gusto per la musica e il violino.

All’età di diciotto anni non potevo più restare al San Michele perché, in qualche modo già pronto per la vita adulta, dovevo lasciare la Comunità. Per motivi legali e famigliari, mi sono trasferito nella mia città natale. Questo è stato piuttosto difficile perché avevo creato molti legami al San Michele. Poi è mancata la mia nonna e quindi ho dovuto andare a vivere con una famiglia affidataria di amici di mio nonno, persone amichevoli, oneste, accoglienti, Norma e Fernando che avevano già due bambini più grandi.

Oggi non ho parole per descrivere il bene che voglio loro. Ho molto per cui ringraziarli. Ora ho ventidue anni e sono un atleta di ciclismo e mountain bike. Nella vita professionale ho lavorato come camionista per due anni, oggi sono assistente di spedizione in una fabbrica di cemento (Cimento Tupi).

Ho iniziato a frequentare il college a distanza per studiare da tecnologo in logistica (grazie a mio fratello Rodrigo e a sua moglie Karina che mi stanno aiutando in questo investimento di studio). Lavoro da tre anni in questo posto e ringrazio alcune persone che sono felice e fiero di nominare: Bruna, Jheny, Leone, Daniel, Olair, Walesson, Carol e Willian, persone che mi hanno dato la forza di essere quello che sono oggi e fare quello che faccio. Tutto ciò che sono diventato lo devo a tante persone buone che ho incontrato ma per primo in assoluto lo devo al SAO MIGUEL ARCANJO.