La storia di Igor e le calze da un milione di dollari

Nell’anno 1998, un bambino iperattivo di nome Igor entrò a far parte della nostra comunità. La sua energia inesauribile richiedeva un impegno costante per incanalare il suo entusiasmo in attività costruttive. Per incoraggiarlo e premiarlo per il suo impegno, ideammo un sistema di ricompense: Igor avrebbe ricevuto delle monetine per ogni compito completato.

Con grande dedizione, Igor iniziò a collezionare queste monetine, riponendole con cura in un sacchettino che custodiva gelosamente all’interno di una cassaforte. Ogni giorno, durante la pausa scolastica, si recava con trepidazione presso la cassaforte, estraeva le sue monete e le sparpagliava sul tavolo, contemplandole con un sorriso soddisfatto per lunghi minuti.

Un giorno, mentre era assorto in questa sua rituale conta, Igor mi guardò con occhi pieni di speranza e chiese: “Manca molto per raggiungere un milione?”. Con un sorriso rassicurante, gli risposi che con la sua perseveranza e dedizione, avrebbe sicuramente raggiunto il suo obiettivo. Rincuorato, Igor ripose le sue monete con rinnovato vigore e continuò ad accumularle giorno dopo giorno, ponendomi ogni tanto la stessa domanda con un pizzico di trepidazione.

Un giorno, Igor arrivò con un’insolita fretta. Come di consueto, chiese di aprire la cassaforte per ammirare il suo tesoro, ma questa volta, afferrò il sacchettino e svanì nel nulla per il resto della giornata. Preoccupati, lo cercammo ovunque, ma Igor tornò solo a notte inoltrata. Il suo comportamento insolito ci indusse a credere che avesse utilizzato i soldi in modo inappropriato.

Quella stessa sera, assorbito dalle numerose attività quotidiane, dimenticai completamente il mio compleanno. Entrando nel refettorio, fui colto da una piacevole sorpresa: la luce era spenta e non funzionava. Pensai che si trattasse di un altro guasto dovuto all’età dell’edificio. Ma improvvisamente, le luci si accesero e i bambini mi circondarono con entusiasmo per festeggiare il mio compleanno!

Mentre tagliavo la torta circondato da sorrisi e auguri, Igor si avvicinò a me con un’espressione triste e disse: “Mi dispiace, volevo regalarti qualcosa di speciale, ma con i soldi che avevo sono riuscito a comprare solo questo”. E mi porse un paio di calze.

Ho conservato quelle calze con cura fino ad oggi. Le chiamo “le calze da un milione di dollari”, che nessuno ha, perché rappresentano per me il valore inestimabile dell’amore, della generosità e della purezza di cuore di Igor. Ai suoi occhi, quelle calze rappresentavano il massimo che poteva offrire, e per questo motivo, ai miei occhi, valgono più di un milione di dollari.